sabato 19 giugno 2010

Un angolo di Oriente nella Grande Mela: Benihana

Dopo più di un mese di assenza, direi che era proprio ora di ritornare alla carica e riprendere in mano questo blog gastronomico. Non è che io abbia propriamente avuto il tempo di battere la fiacca, è che appena tornata da una intensa (e dispendiosa) settimana a New York trascorsa a fare giri più e meno turistici con i miei ed il mio fidanzato, sono stata sballottata dal mio capo in giro per il Nord Italia, a causa di esigenze di servizio. Ho avuto modo di fare un po' di vita d'albergo, comoda, rilassante, non del tutto priva di rotture e, causa mancanza di wi-fi, del tutto priva dell'opportunità di dedicarmi ad uno dei miei hobbies preferiti quale è, appunto, il foodblogging.

Da qualche giorno mi ronzava in testa l'idea di approfondire il concetto di cucina internazionale all'interno di un calderone colorato e ribollente come la Grande Mela (perchè si chiami così, tra l'altro, non l'ho mai capito). Per gli amanti dell'esotico New York è un vero paradiso: è possibile assaggiare pressochè tutte le squisitezze che può offrire la cucina orientale, e non solo. Non c'è angolino del mondo che non sia rappresentato tra i blocks di Manhattan. A parte la strafamosa Chinatown e la ormai "sputtanatissima" Little Italy (una delusione, piena com'è di nipoti di migranti che non conoscono più di tre parole in italiano e che fanno di tutto per attirarti in locali dove la pizza è gommosa e il caffè acqua sporca), abbiamo Little Brazil, sulla 51st, se non ricordo male e Little Korea sulla 32nd, altri quartieri Italiani tra Brooklyn ed il Bronx, un quartiere Jamaicano... E via discorrendo.

Vorrei soffermarmi un attimo però, sulla cucina giapponese e su quello che è, a mio parere, un piccolo gioiello, cioè il Benihana, sulla 56th West, tra 5th e 6th Avenue. Di questa scoperta devo ringraziare Lorenzo, che ci portò lì a pranzo in occasione del nostro primo viaggio a NYC.

Si tratta, per l'esattezza, di una catena di ristoranti giapponesi dove, al di là dell'estetica un po' kitsch data dall'allestimento e dal cuoco che si esibisce a uso e consumo di una platea di 6-8 avventori in uno spettacolino fatto di destrezza e trovate spettacolari tipo giochetti con palette e coltelli e code di gamberi che vanno a finire nei taschini, si può assaggiare una cucina assolutamente essenziale, a base di carne, pesce, riso e verdure.

Niente intrugli iperspeziati, sapori dissonanti o fritture untuose, come ormai capita spesso di mangiarne, e non solo negli Stati Uniti. Ad accompagnare piatti cotti al vapore, sulla griglia, o le tempure leggere e croccanti, dell'ottima birra Ashai, com'è giusto che sia.

Nella foto sopra, che ha dato a Matteo l'occasione di esercitarsi con il suo nuovo obiettivo Canon, un semplice salmone cotto a vapore con verdurine croccanti.

Insomma, anche l'anno prossimo torneremo nella capitale del mondo e, state certi, non ci faremo mancare una puntatina da Benihana.

Benihana
47 West 56th Street
New York, NY 10019

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails